Ezio Loik, l'uomo dei gol impossibili
- Filippo
- 23 ott 2015
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C’era una volta il grande Torino, squadra composta da veri uomini che erano la colonna portante della nazionale italiana. Il grande Toro pluricampione d’Italia ebbe il tragico epilogo il maledetto giorno del 4 Maggio 1989 nella sciagura nota come Tragedia di Superga. Tra le fila dei granata figurava il centrocampista Ezio Loik nato a Fiume nel 1919. Loik era una mezzala destra dotato di una considerevole resistenza fisica che sapeva costruire manovre pregevoli. La carriera del calciatore fiumano nasce nell’allora Reggenza Italiana del Carnaro precisamente nella formazione del Leonida Fiume, nell'attuale Croazia, successivamente esordì a soli 17 anni con la divisa della storica Fiumana nella stagione 1936 -1937 con 41 gare disputate e 12 reti in serie C. Dopo della Fiumana si trasferì al Milan dove disputò tre stagioni convincenti e arrivò nel 1940 ad indossare la maglia nero verde del Venezia. Con il club lagunare la mezzala di Fiume si tolse le prime soddisfazioni ottenendo il terzo posto in Serie A e vincendo la Coppa Italia. Dopo Venezia, Loik approdò al Torino insieme a Valentino Mazzola. I due calciatori furono acquistati dallo storico presidente del club piemontese Ferruccio Novo. Con la prima squadra di Torino Loik riusci a consacrare la sua carriere sportiva conquistando ben cinque scudetti e un’altra coppa nazionale. Nel Torino il centrocampista del Quarnaro disputò 176 gare e riuscì a segnare la bellezza di 70 gol che lo porta ancora oggi ad essere all’undicesimo posto tra i marcatori granata. I tifosi del Toro di allora lo ricordano come un calciatore sublime che aveva polmoni per tutti e venne soprannominato Elefante per il suo procedere lento e possente mentre per i lagunari restò sempre l’uomo dei gol impossibili. La figura di Ezio Loik rappresenta ancora una volta l’eccellente contributo che le terre istriane, fiumane e dalmate hanno dato allo sport italiano.

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