Cosulich, una storia lussignana
- Filippo
- 4 mar 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Lussino è l’isola per eccellenza che ha dato i natali a molti capitani marittimi e ai grandi armatori. Tra questi non possiamo non parlare dei Cosulich. Questa famiglia lussignana è stata protagonista attiva della storia della navigazione e dell’imprenditoria marittima. Dalla seconda metà dell’ottocento con la costruzione dei brigantini a palo fino ai giorni nostri che vedono ancora la famiglia protagonista dello shipping. Nell’ottocento l’Austria era una potenza navale indiscussa. Molto nota fu la vittoria contro l’Italia precisamente nel 1866 nella battaglia navale di Lissa. I segreti di questa forza erano principalmente due: un approccio tecnologico e innovativo della costruzione navale e degli equipaggi di tutto rispetto formati da giuliani, istriani e dalmati che univano il sacrificio a capacità nautiche incredibili. In questo contesto i Cosulich iniziarono a lavorare, mettendo a frutto capacità tecniche e risorse umane in una stagione caratterizzata da grandi cambiamenti nel mondo della navigazione. Un fattore molto importante in quegli anni fu l’emigrazione, che vide la navi dei Cosulich protagoniste con i loro colori rosso e bianco. Un fenomeno molto redditizio tanto da indurre la famiglia di Lussino a espandere i traffici e le attività. Trieste diventa come Genova, uno dei più importanti terminali mediterranei dell’emigrazione. Il ciclo produttivo si completa con l’apertura del primo cantiere a Monfalcone, che da vita ai piroscafi per la maggior parte impegnati appunto al trasporto dei migranti. Questa stagione finisce con l’inizio della Prima Guerra mondiale, i commerci vengono interrotti con grave danno per la compagnia di navigazione dall’allora impero austro – ungarico. Al termine della guerra ci furono notevoli conseguenze negative ma Trieste fu annessa all’Italia. E proprio i Cosulich giocheranno un ruolo importante in questa fase grazie alle riserve accumulate durante la sosta forzata causa il conflitto. Fu un periodo caratterizzato da grandi investimenti e di grandi navi. In questo momento nacquero le due navi “gioiello” della compagnia marittima: Il Saturnia e la gemella Vulcania. Due transatlantici dotati di estrema eleganza e di innovazione tecnologica con la motorizzazione diesel. Questo momento di grande sviluppo fu interrotto bruscamente dalla crisi di fine anni venti e successivamente dalla seconda guerra mondiale. Passaggi veramente tragici per i Cosulich che significano la perdita del cantiere navale e l’accorpamento all’interno della Società Italia di Navigazione Riunite. Nel dopoguerra precisamente nel 1946 a Trieste nasce l’impresa “Fratelli Cosulich”,inizia la ricostruzione di questa dinastia adriatica. Gli eredi della famiglia di Lussino tornano all’attività diretta nello shipping, ricostruiscono la flotta e tornano ad operare attivamente dalla logistica fino al bunkeraggio. La storia dei Cosulich è una delle tante pagine che confermano il legame straordinario tra Lussino e la sua vocazione marittima.

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